16 ottobre 2012
S. E. R. Mons. Geraldo LYRIO ROCHA, Arcivescovo di Mariana (BRASILE)
La Nuova Evangelizzazione deve portare le persone all’esperienza profonda dell’incontro con Gesù Cristo vivo. La Sacra Liturgia è uno dei luoghi privilegiati di questo incontro (cfr. Ecclesia in America, n. 12). L’incontro personale con il Signore avviene specialmente nella celebrazione dell’Eucaristia (cfr. Instrumentum laboris, nn. 18-19). Di conseguenza le celebrazioni liturgiche hanno il sacro dovere di rendere possibile sentire, sperimentare e vivere intensamente Gesù, Parola del Padre, che per il suo Spirito è in mezzo a noi (cfr. Sacrosanctum Concilium 14). La Chiesa crede nella stessa maniera in cui prega: Lex orandi lex credendi. - La liturgia, attraverso i riti e le preghiere, ci dà e ci trasmette il contenuto della fede (SC 48). La Liturgia è fonte e luogo di evangelizzazione, poiché in essa Dio parla al suo popolo e Cristo annunzia il suo Vangelo (cfr. SC 33). Essendo la Liturgia il luogo speciale di presenza del Vangelo vivo e quindi il luogo privilegiato di educazione della fede, o ancora “la santa mistagogia permanente della Chiesa”, ciò deve apparire nella maniera stessa in cui è celebrata. La bellezza affascinante e contagiosa del mistero nascosto nei riti e nei simboli si deve poter esprimere con tutta la sua forza perché la Liturgia sia realmente evangelizzatrice. La nuova evangelizzazione dipende dunque in larga misura dalla capacità di fare della liturgia la fonte della vita spirituale. Probabilmente il nostro compito più esigente e la sfida maggiore è riuscire a far sì che le nostre celebrazioni liturgiche siano sempre più belle e trasparenti della divina bellezza, momento forte di esperienza di Dio, di un Dio vivo e vero, fonte di forza nuova e rinnovatrice che dia al cristiano gioia e speranza, per vivere di Cristo e nell’amore del Signore.
La coscienza della sacramentalità della Liturgia è quindi sommamente importante nella Nuova Evangelizzazione. Essa ci educa nella fede precisamente “mediante dei segni sensibili”. Donde la necessità di prendere coscienza dell’importanza del ars celebrandi come la migliore evangelizzazione, come ci insegna il Papa Benedetto XVI nell’Esortazione Apostolica Sacramentum Caritatis (nn. 38-65). La Liturgia deve contribuire, ma a suo modo, al compito della nuova evangelizzazione: “La Liturgia annunzia la Buona Novella celebrandola” (cf. SC 33).
S. E. R. Mons. Geraldo LYRIO ROCHA, Arcivescovo di Mariana (BRASILE)
La Nuova Evangelizzazione deve portare le persone all’esperienza profonda dell’incontro con Gesù Cristo vivo. La Sacra Liturgia è uno dei luoghi privilegiati di questo incontro (cfr. Ecclesia in America, n. 12). L’incontro personale con il Signore avviene specialmente nella celebrazione dell’Eucaristia (cfr. Instrumentum laboris, nn. 18-19). Di conseguenza le celebrazioni liturgiche hanno il sacro dovere di rendere possibile sentire, sperimentare e vivere intensamente Gesù, Parola del Padre, che per il suo Spirito è in mezzo a noi (cfr. Sacrosanctum Concilium 14). La Chiesa crede nella stessa maniera in cui prega: Lex orandi lex credendi. - La liturgia, attraverso i riti e le preghiere, ci dà e ci trasmette il contenuto della fede (SC 48). La Liturgia è fonte e luogo di evangelizzazione, poiché in essa Dio parla al suo popolo e Cristo annunzia il suo Vangelo (cfr. SC 33). Essendo la Liturgia il luogo speciale di presenza del Vangelo vivo e quindi il luogo privilegiato di educazione della fede, o ancora “la santa mistagogia permanente della Chiesa”, ciò deve apparire nella maniera stessa in cui è celebrata. La bellezza affascinante e contagiosa del mistero nascosto nei riti e nei simboli si deve poter esprimere con tutta la sua forza perché la Liturgia sia realmente evangelizzatrice. La nuova evangelizzazione dipende dunque in larga misura dalla capacità di fare della liturgia la fonte della vita spirituale. Probabilmente il nostro compito più esigente e la sfida maggiore è riuscire a far sì che le nostre celebrazioni liturgiche siano sempre più belle e trasparenti della divina bellezza, momento forte di esperienza di Dio, di un Dio vivo e vero, fonte di forza nuova e rinnovatrice che dia al cristiano gioia e speranza, per vivere di Cristo e nell’amore del Signore.
La coscienza della sacramentalità della Liturgia è quindi sommamente importante nella Nuova Evangelizzazione. Essa ci educa nella fede precisamente “mediante dei segni sensibili”. Donde la necessità di prendere coscienza dell’importanza del ars celebrandi come la migliore evangelizzazione, come ci insegna il Papa Benedetto XVI nell’Esortazione Apostolica Sacramentum Caritatis (nn. 38-65). La Liturgia deve contribuire, ma a suo modo, al compito della nuova evangelizzazione: “La Liturgia annunzia la Buona Novella celebrandola” (cf. SC 33).