....Nel Cristo Dio fatto uomo , troviamo il sostegno per la nostra debolezza e le risorse per raggiungere la perfezione. L'umanità di Cristo ci rimette in piedi , la sua condiscendenza ci prende per mano , la sua divinità ci fa giungere alla méta....


S.Agostino

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giovedì 10 aprile 2014

Eterologa , matrimoni gay , dignità dell'uomo , il cardinal Ottaviani risponde

Pubblico una rara riflessione del Cardinal Ottaviani riguardo l'attacco alla dignità umana che negli ultimi secoli si sta scatenando e il ruolo della Chiesa come unico baluardo e difensore dell'uomo in quanto tale .
Riflessione più che mai attuale in questi tempi in cui imperversano "innovazioni" etiche che sempre più minano l'uomo nella sua integrità e nella sua dignità personale.




Se i primi secoli cristiani conobbero lotte tremende sulle Persone divine e sulla natura divina, i secoli ultimi invece, non contenti di aver tentato di distruggere l’idea di Dio, credendo così di distruggerlo come in lettere cubitali ha osato dire Nietzsche, stanno ora distruggendo l’uomo.

Lo hanno aggredito, come si aggredisce per via di reagenti chimici un corpo, nella sua natura e nella sua persona. Quel che è l’uomo, ha formato l’oggetto di oltre quattro secoli di esplorazioni , dal cosiddetto rinascimento in qua. Della conoscenza dell’uomo prima si occupava la teologia, poi la filosofia: poi è venuta la volta della psicologia ; infine tutto è stato questione di zoologia; e non è bastato : ora siamo alla pura chimica . Prima gli si è tolta l’anima, poi gli si è tolta la personalità. Senonché dal 1500 a oggi ,dal protestantesimo in poi , dall’assolutismo delle monarchie nazionali all’assolutismo delle repubbliche sovietiche , dagli imperi coloniali  all’impero dei lavoratori , non si è mai levata una voce , una sola , in favore dell’uomo; non come cittadino di un regno, non come un fante di un esercito, non come gregario di una setta, non come milite di una idea da far trionfare , non come l’eroe di una conquista, di una spedizione, d’una invenzione, ma unicamente come uomo, unicamente perché uomo. L’uomo , nelle festose celebrazioni dei secoli scorsi, non valeva per quel che era ma per quello che faceva. Non per nulla infatti si parlava di arte , di scienze di politica, di lavoro, di tutto ciò che l’uomo fa ; e non fiatava nessuno dell’uomo per quel che è. Nessuno , fuorché la Chiesa. Fosse anche uno storpio e persino deficiente , l’uomo è tale dignità che viene dopo Dio; tutto il resto è tanto poco, in confronto, quanto nulla. E il resto è l’universo creato, è la storia tutta quanta. L’anima di un uomo vale quanto vi è di più caro a Dio, se il  Figlio di Dio si è fatto suo prezzo .