Johannesburg, 22.
Un’occasione per riflettere sul modo «in cui Dio ci chiama a essere custodi della creazione» e al tempo stesso una spinta verso un «cambiamento di mentalità» che incida realmente sugli stili di vita: è questo lo spirito con il quale i vescovi cattolici del Sud Africa guardano alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop-17) che si terrà a Durban dal 28 novembre al 9 dicembre prossimi. Con una lettera pastorale firmata dall’arcivescovo di Johannesburg, monsignor Buti Joseph Tlhagale, presidente del Southern African Catholic Bishops’ Conference (che riunisce anche i presuli del Botswana e dello Swaziland), si evidenzia «l’urgenza» della questione dei cambiamenti climatici e viene auspicato un esito positivo della conferenza soprattutto per quanto riguarda le decisioni relative a una diminuzione delle emissioni inquinanti e nocive. Nel documento — che in questi giorni è stato letto in tutte le parrocchie cattoliche del Paese — si sottolinea come l’intero pianeta sia oggi seriamente «minacciato» dai cambiamenti climatici, provocati, o comunque innaturalmente accelerati, dalle attività umane: con la produzione dei micidiali «gas serra», attraverso l’eccessivo utilizzo di combustibili fossili, ma anche a seguito di un dissennato disboscamento delle aree naturali. «Stiamo tutti già risentendo degli effetti del cambiamento climatico, che ha conseguenze disastrose soprattutto per i poveri, mettendo in pericolo tutte le forme di vita sul pianeta», si legge nella nota............
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