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Forse non tutti sanno che, prima del 1968, i Prelati (Vescovi e Cardinali) provenienti dagli Ordini monastici e mendicanti usavano abiti che, pur avendo la stessa foggia di quelli dei Prelati secolari, erano però del colore della veste religiosa. In questo modo si sottolineava il particolare legame tra l'Ordine e i suoi membri che venivano elevati alla dignità prelatizia.
Tale prassi, la cui abolizione ha avuto l'effetto di rendere meno visibile al grande pubblico la peculiarità degli Ordini religiosi e la loro peculiarità all'interno della Chiesa, è descritta nei particolari da J. A. Nainfa nel suo volumetto Costume of Prelates of the Catholic Church, Baltimore, 1925, di cui offro una traduzione:
«Nel diritto canonico, il titolo di Prelato regolare viene attribuito a quei Superiori religiosi che esercitano sui loro sottoposti una giurisdizione quasi-episcopale.
Qui lo intendiamo come titolo di un Prelato (nel senso largo, liturgico del termine) appartenente ad un Ordine religioso; in questa accezione esso include soltanto Cardinali, Vescovi e Abati.
I Cardinali e i Vescovi che provengono da un Ordine religioso rimangono sostanzialmente legati ai loro voti religiosi, nella misura in cui questi non sono in contrasto con i loro doveri e la loro dignità di Prelati.
Secondo l'antico diritto comune, essi dovrebbero mantenere l'abito del loro Ordine e sono tutt'ora liberi di farlo, se preferiscono. È però invalsa la consuetudine di utilizzare un abito di forma identica a quello dei Prelati secolari. Invece il colore della veste prelatizia dev'essere lo stesso dell'abito religioso, a meno che le tradizioni dell'Ordine (come nel caso dei Francescani) o speciali concessioni e ordinamenti della Santa Sede non stabiliscano diversamente.
I differenti abiti dei Prelati provenienti da Ordini religiosi sono regolati come segue:
I Chierici regolari, cioè coloro che seguono il nuovo tipo di vita religiosa istituito nel XVII secolo, quali Teatini, Barnabiti, Gesuiti, Oratoriani, Passionisti, Redentoristi, Paolisti, ecc., quando vengono nominati Cardinali o Vescovi assumono l'abito dei Prelati secolari, perché tali sono considerati; non hanno però la facoltà di utilizzare la seta, tranne che per gli ornamenti e gli accessori del loro abito.
Cardinali e Vescovi appartenenti agli Ordini di S. Basilio, di Vallombrosa, e dei Canonici regolari ed Eremiti di S. Agostino (Agostiniani) portano un abito completamente nero.
L'abito prelatizio dei Benedettini è nero con fodera e ornamenti rossi. Il mantello (ferraloione), però, dev’essere interamente nero.
I monaci di S. Silvestro, se promossi alla Prelatura, indossano un abito di colore blu.
Certosini, Camaldolesi, Premostratensi, Mercedari, Trinitari e Olivetani hanno un abito prelatizio completamente bianco.
Cistercensi e Cistercensi riformati (Trappisti) hanno talare, abito piano, fascia, collare e calze di colore bianco; mozzetta, mantelletta e mantello (ferraiolone) sono neri. La cappa magna è pure nera, con mantellina d’ermellino in inverno e di seta bianca in estate. Il colore degli ornamenti è conforme a quello della corrispondente parte dell'abito.
I Prelati domenicani (Ordine dei Predicatori) usano gli stessi colori dei Cistercensi, ma ornamenti, fodera e bottoni sono sempre bianchi, anche nelle parti nere dell'abito.
I Francescani [Minori e Conventuali], se promossi alla Prelatura, abbandonano il marrone o il nero del loro abito e assumono una veste grigio cenere (colore che i pittori contemporanei attribuiscono all'abito portato da S. Francesco). La cappa magna di questi Prelati è del medesimo colore e, in inverno, viene guarnita con pelliccia di vigogna.
Della famiglia francescana, solo i Cappuccini non cambiano il colore del loro abito quando diventano Prelati. La mantellina invernale della cappa magna è in pelliccia di lontra.
I Prelati carmelitani mantengono nel proprio abito i due colori, marrone e bianco, dell'abito religioso dell'Ordine. Talare, abito piano e fascia sono marroni; mozzetta, mantelletta, ferraiolo o ferraiolone, e cappa magna sono bianchi. I Cardinali appartenenti a tale Ordine hanno il privilegio di portare questo abito foderato e ornato in viola, con calze e fascia pure violacee.
Tutti i Cardinali, tanto secolari quanto regolari, indossano le insegne proprie del cardinalato – ossia cappello, berretta e zucchetto in seta scarlatta – indipendentemente dal colore del proprio abito.
Parimenti Arcivescovi e Vescovi, quale che sia la loro provenienza, hanno il diritto di portare il cappello con cordone e fiocco verdi, e la berretta e lo zucchetto violacei, poiché queste sono le insegne proprie della dignità episcopale».
Disposizioni analoghe sono contenute nelle Norme ceremoniali per gli Eminentissimi Signori Cardinali, pubblicate nel 1943 dalla Tipografia Poliglotta Vaticana.
«6. Per i Cardinali assunti dagli Ordini monastici e mendicanti l'abito cardinalizio è sempre di lana, fatta eccezione per la fascia, il collare, le fodere, le guarnizioni e gli altri accessori, che sono di seta. Quanto al colore, e salvo il prescritto del n. 39:
a) Se l’abito dell'Ordine da cui il Cardinale proviene è tutto di un sol colore, l'abito cardinalizio, compresa la cappa con l'ermellino o la pelliccia, quando vi è, e le relative fodere, è pur tutto di questo medesimo colore, e così il collare, le calze, i fiocchi della fascia, - dai quali è escluso l’oro, - le fodere, le orlature, le asole, i bottoni e gli altri accessori.
b) Se l'abito dell'Ordine è bicolore, allora: la sottana, con fodere, orlature, bottoni, asole ed accessori, la fascia con i suoi fiocchi senza oro, il collare e le calze sono del colore della tonaca religiosa; invece, la mozzetta, la mantelletta e la cappa con l'ermellino o la pelliccia, quando vi è, e le relative fodere ecc., come sopra, sono del colore della cocolla, o della cappa o mantello dell'Ordine, salvo consuetudini speciali legittimamente introdotte. Nell'uno e nell'altro caso, lo zucchetto e la berretta sono sempre di color rosso: le scarpe sono sempre ed unicamente di pelle nera, con fibbie d'argento.
11. Per i Cardinali assunti dagli Ordini monastici e mendicanti, l'abito cardinalizio Pïano di cui al n. 10 ha queste differenze: che la sottana, con accessori, la fascia, il collare e le calze sono del colore della tonaca del rispettivo Ordine; le scarpe sono sempre di pelle nera, con fibbie d'argento; il ferraiolone è di lana, del colore della cocolla o della cappa o mantello dell'Ordine, con mostre di seta del medesimo colore, salvo consuetudini legittimamente introdotte; lo zucchetto e la berretta sono di lana.
14. I Cardinali assunti dagli Ordini monastici e mendicanti hanno il mantello di panno sempre del colore di quello dell'Ordine, salvo consuetudini legittimamente introdotte, con bavero di velluto e mostre di seta dello stesso colore e senza l'orlatura d'oro di cui al numero precedente.
39. Il Cardinale Legato a latere, nominato in Concistoro, o con Breve Apostolico che lo costituisce in questa qualità per una determinata missione [...] indossa le vesti rosse, anche se proviene da un Ordine monastico o mendicante, e in ogni tempo liturgico [...]».
Una rassegna completa dei colori impiegati dai Prelati regolari si trova anche in J. Nabuco, Ius Pontificalium, Romae-Tornaci-Parisiis, 1956:
«SRE cardinales, patriarchae, archiepiscopi sive episcopi, abbates, necnon locorum ordinarii, qui privilegiis protonotariorum apostolicorum de numero fruuntur et regularibus ordinibus sunt adscripti, in suis vestibus praelatitiis uti debent colore seu coloribus sui quisque ordinis vel colore violaceo sive rubro.
Si regulares utuntur cappa seu mantello vel cogulla alterius coloris ac habitus ipse, praelati hunc retinent colorem in mantelleto, palliolo et cappa, cum suis subsutis, globulis, ocellis et torulis.
Supervestes hic intelleguntur mantelletum, palliolum humerale et cappa pontificalis.
Praelati canonici regulares:
1 - Lateranenses sancti Augustini sequuntur colorem praelatorum cleri saecularis. Idem faciunt:
2 - Sancti Augustini du Grand saint Bernard et
3 - A sancto Mauritio Agaunensi.
4 - Praemonstratenses utuntur colore albo.
5 - Cruciferi utuntur colore nigro, tamen iuxta Caeremoniale color cleri saecularis adhibendus est sicut etiam
6 - Sanctae Crucis a stella rubea qui colore nigro utuntur.
Praelati monachi:
1 - Congregationum Confoederationis Leonianae Ordinis sancti Benedicti utuntur colore nigro.
2 - Ordinis Emeritarum Camaldulensium OSB albo utuntur colore cum supervestibus nigris.
3 - Sancti Basilii Magni utuntur colore nigro.
4 - Congregationis Vallis Umbrosae OSB nigrum adhibent colorem.
5 - Congregationis Silvestrinae OSB utuntur colore caelestino (bleu foncé), sed antiquitus utebantur colore violaceo-caeruleo.
6 - Congregationis Montis Oliveti OSB utuntur colore albo.
7 - Cistercienses (SOC) utuntur habitu talari albi coloris: supervestes vero sunt nigri coloris cum subsutis, globulis et ocellis pariter nigris, sed caputium cappae ornatur pellibus armellinis vel serico albo, nam utuntur cogulla alba.
8 - Cistercienses strictioris observantiae (Trappistes) se vestiunt uti ceteri monachi Cistercienses, sed adhibent pannum rudiorem.
9 - Cartusiani sancti Brunonis utuntur colore albo, cum supervestibus nigris non secus ac Cistercienses.
10 - Ordinis sancti Pauli primi Eremitae album adhibent colorem.
Praelati ex ordinibus mendicantibus:
1 - Ordinis sancti Dominici: Vestis talaris albi coloris; supervestes nigri coloris cum subsutis, globulis et ocellis albi coloris.
2 - Ordinis Fratrum Minorum sancti Francisci: Color cineris toni levioris. Caputium cappae ornatur pellibus vicuniae.
3 - Ordinis Fratrum Minorum Conventualium utuntur colore cinericeo, licet fratres nunc nigrum adhibeant colorem in habitu.
4 - Ordinis Fratrum Minorum Cappucinorum usque ad annum 1826 utebantur colore cinericeo non secus ac ceteri franciscani. Nunc tamen utuntur colore habitus suae religionis, id est pullo. Caputium cappae ornatur pellibus otter.
5 - Tertii Ordinis Regularis sancti Francisci se vestiunt veluti Fratres Minores.
6 - Ordinis sancti Augustini utuntur colore nigro.
7 - Ordinis Recollectorum sancti Augustini utuntur colore nigro.
8 - Ordinis Emeritarum Discalceatorum sancti Augustini utuntur colore nigro.
9 - Ordinis B. Mariae V. de Monte Carmelo utuntur vestibus talaribus coloris suae religionis seu coloris pulli; supervestes vero sunt albi coloris; cappa magna erit coloris albi cum pellibus armellinis vel serico albo.
10 - Ordinis Fratrum Carmelitarum Discalceatorum se vestiunt non secus ac ceteri carmelitae.
11 - Ordinis Ssmae Trinitatis utuntur colore albo cum supervestibus nigri coloris sicuti monachi Camaldulenses. Super palliolo adhibent crucem rubri-caerulei coloris.
12 - Ordinis B. Mariae V. de Mercede utuntur colore albo cum supervestibus albis uti supra.
13 - Ordinis Servorum Mariae utuntur colore nigro.
14 - Ordinis Minimorum sancti Francisci de Paula utuntur colore nigro.
Praelati clerici regulares:
Octo numerantur ordines clericorum regularium, videlicet Theatinorum; Barnabitarum; Societatis Iesu; a Somascha; Ministrantium infirmis; Minorum; a Matre Dei; Scolopi.
Clerici regulares horum octo ordinum, quando ad cardinalatum vel ad episcopatum seu ad protonotariorum ordinem elevantur, vel ad eorum honoribus fruendum admittuntur, in suis vestibus praelatitiis quoad colorem se conformare debent clericis saecularibus, excluso serico nisi in subsutis et zona seu collario.
Vicarii generales vel capitulares ex canonicis regularibus, seu ex ordinibus monachorum sive fratrum mendicantium assumpti, retinent colorem praelatorum sui quisque ordinis in habitu talari et mantelleto; canonici regulares tamen retinere debent colorem sui ordinis si eorum episcopi regulares utuntur colore violaceo, qui quidem color protonotariis titularibus non competit.
Praelati congregationum:
Sex super octoginta adnumerantur congregationes ecclesiasticae cum votis non solemnibus.
Clerici harum congregationum ad cardinalatum, episcopatum vel praelaturam promoti, quoad colorem vestium praelatitiarum sese omnino conformare debent clericis saecularibus, excluso serico excepto quoad subsuta, globulos, ocellos et zonam seu collarium.
Quoad regolares omnes observa:
Subsutum mantelleti vel pallioli humeralis, globuli et ocelli, necnon zona, collarium, chirothecae eiusdem coloris sint ac vestes ipsae quas ornant sed e serico. Sericum etiam erit subsutum cappae, quod aestivo tempore, pellibus depositis, eorum adhibetur loco. Eiusdem coloris ac vestes, excluso tamen serico, erunt caligae. Biretum et pileolum praelatorum ordinis episcoporum erunt violacei coloris».
Come si vede, i testi di Nainfa e di Nabuco discordano in non pochi punti. Quest'ultimo è generalmente più attendibile, ma certe volte neppure le sue informazioni trovano riscontro nella documentazione fotografica che ho raccolto. Per esempio, un'immagine degli anni Quaranta attesta che i Vescovi trinitari avevano un abito prelatizio completamente bianco, munito della croce bicolore tipica dell'Ordine, mentre secondo Nabuco essi avrebbero dovuto usare sopravvesti nere. È possibile, tuttavia, che la causa di tale divergenza vada cercata non tanto in un errore di Nabuco, la cui opera si distingue per abbondanza di documentazione e rigore argomentativo, ma in una variazione negli usi locali. Del resto, neppure le sviste di Nainfa vanno attribuite unicamente all'uso disinvolto delle fonti che caratterizza il suo lavoro. Si sa, per esempio, che per un breve periodo i Prelati benedettini adoperarono effettivamente un abito nero con fodera rossa.