....Nel Cristo Dio fatto uomo , troviamo il sostegno per la nostra debolezza e le risorse per raggiungere la perfezione. L'umanità di Cristo ci rimette in piedi , la sua condiscendenza ci prende per mano , la sua divinità ci fa giungere alla méta....


S.Agostino

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sabato 14 settembre 2013

Preti sposati, quell'eccezione di Ratzinger (Andrea Tornielli su Vatican Insider) , note a margine

QUI l'articolo di Vatican Insider di Andrea Tornielli sulle aperture all'ordinazione di uomini sposati da parte di Benedetto XVI.

Chiaramente l'interpretazione di Tornielli è semplicista , il caso dell'ordinariato è vero , ammette in teoria l'ordinazione di uomini sposati , ma tale possibilità è consentita in maniera talmente ristretta che è praticamente falso dire che con l'ordinariato degli "anglo-cattolici" , Papa Benedetto XVI abbia aperto ai preti sposati , o meglio agli sposati preti !

Questo continuo tirare per la giacchetta Papa Benedetto XVI su questioni su cui lui stesso non ha mai modificato un "solo iota" , è indecente!
Come per la questione dei divorziati risposati , anche per il celibato , spesso , troppo spesso , si mettono le mani avanti e si discute del tema dicendo che "Benedetto XVI ha aperto la discussione".

Per l'abolizione del celibato dei preti , Papa Benedetto non ha aperto la strada ad un bel niente , è stato certamente uno dei Papi che con più vigore e tenacia ha difeso il dono del "sacro celibato" nella Chiesa latina e mai e poi mai nel suo ministero petrino ha lasciato intendere ad un cambio nella "legge canonica" del celibato ecclesiastico.


Vista la notevole confusione circa la disciplina del celibato ecclesiastico nella Chiesa ortodossa e orientale , e vista la notevole ignoranza che c'è  riguardo le fonti canoniche e conciliari alla base della scelta dell'ordinazione di preti orientali sposati , rimandiamo alla lettura degli atti del concilio Trullano (691-692) , in cui le chiese orientali fanno già riferimento ,  alla prassi invalsa della Chiesa di Roma di richiedere il celibato per i candidati al sacerdozio.

 Qui un estratto degli atti del concilio del Trullano:



Canon XIII.

SINCE we know it to be handed down as a rule of the Roman Church that those who are deemed

worthy to be advanced to the diaconate or presbyterate should promise no longer to cohabit with

their wives, we, preserving the ancient rule and apostolic perfection and order, will that the lawful

marriages of men who are in holy orders be from this time forward firm, by no means dissolving

their union with their wives nor depriving them of their mutual intercourse at a convenient time.

Wherefore, if anyone shall have been found worthy to be ordained subdeacon, or deacon, or

presbyter, he is by no means to be prohibited from admittance to such a rank, even if he shall live

with a lawful wife. Nor shall it be demanded of him at the time of his ordination that he promise

to abstain from lawful intercourse with his wife: lest we should affect injuriously marriage

constituted by God and blessed by his presence, as the Gospel saith: “What God hath joined together

let no man put asunder;” and the Apostle saith, “Marriage is honourable and the bed undefiled;”

and again, “Art thou bound to a wife? seek not to be loosed.” But we know, as they who assembled

at Carthage (with a care for the honest life of the clergy) said, that subdeacons, who handle the

Holy Mysteries, and deacons, and presbyters should abstain from their consorts according to their

own course [of ministration]. So that what has been handed down through the Apostles and preserved

by ancient custom, we too likewise maintain, knowing that there is a time for all things and especially

for fasting and prayer. For it is meet that they who assist at the divine altar should be absolutely

continent when they are handling holy things, in order that they may be able to obtain from God

what they ask in sincerity.


Canon XLVIII.
THE wife of him who is advanced to the Episcopal dignity, shall be separated from her husband
by their mutual consent, and after his ordination and consecration to the episcopate she shall enter
a monastery situated at a distance from the abode of the bishop, and there let her enjoy the bishop’s
provision. And if she is deemed worthy she may be advanced to the dignity of a deaconess
.




Per approfondimenti sul celibato ecclesiastico si rimanda a questo blog.