Notizia allarmante , secondo quanto riportato da "The Tablet" , Papa Francesco parlando con un vescovo del Brasile mons.Erwin Kräutler , si è mostrato aperturista sulla questione dell'ordinazione dei viri probati.
La risposta del Santo Padre ai "lamenti" del vescovo brasiliano è stata questa :
"The Pope explained that he could not take everything in hand personally from Rome. We local bishops, who are best acquainted with the needs of our faithful, should be corajudos, that is ‘courageous’ in Spanish, and make concrete suggestions,” he explained. A bishop should not act alone, the Pope told Kräutler. He indicated that “regional and national bishops’ conferences should seek and find consensus on reform and we should then bring up our suggestions for reform in Rome"
"Il Papa ha spiegato che non può prendere tutto in mano personalmente da Roma. Noi vescovi locali, che meglio conosciamo le esigenze dei nostri fedeli, dovremmo essere corajudos, che è 'coraggioso' in spagnolo, e fare proposte concrete", ha spiegato. Un vescovo non deve agire da sola, il Papa ha detto a Kräutler. Egli ha indicato che "le conferenze episcopali regionali e nazionali dovrebbero cercare e trovare un consenso sulla riforma e dobbiamo quindi portare le nostre proposte per la riforma di Roma"
La prima cosa che desta scalpore è certamente la frase "Il Papa non può agire personalmente in tutte le discussioni da Roma" , cosa vera , ma scandaloso è il fatto che sia riferito ad una questione delicata come quella del celibato sacerdotale .
Come può il Papa dire di non poter decidere da Roma su un aspetto così importante e determinante per il cattolicesimo? Come può dire che i vescovi devono essere coraggiosi e proporre a Roma delle soluzioni?
Se queste parole fossero vere , ciò significherebbe davvero che è in corso il depauperamento del Primato di Pietro , ma soprattutto questo comporterebbe una parcellizzazione della Chiesa in tante chiese locali in cui l'episcopato locale "comanda".
Il pericolo di uno scisma e di una divisione su questo tema è dietro l'angolo , il Papa infatti rischia come per la faccenda della comunione ai divorziati risposati di gettar benzina sul fuoco , per poi far infrangere ogni discussione o proposta "singolare" sul grande "frangiflutti" che è Roma.
Si nota tra l'altro il controsenso per cui un Papa pur non potendo decidere da Roma "ogni cosa" al contempo inviti gli episcopati ad inviare a Roma delle proposte perchè il Papa decida.
Il rammarico più grande è la possibilità che svanisca il celibato obbligatorio per il clero latino sotto i colpi di conferenze episcopali "impazzite" e all'ombra di un Papa deliberatamente defilato sulle questioni scottanti .
La risposta del Santo Padre ai "lamenti" del vescovo brasiliano è stata questa :
"The Pope explained that he could not take everything in hand personally from Rome. We local bishops, who are best acquainted with the needs of our faithful, should be corajudos, that is ‘courageous’ in Spanish, and make concrete suggestions,” he explained. A bishop should not act alone, the Pope told Kräutler. He indicated that “regional and national bishops’ conferences should seek and find consensus on reform and we should then bring up our suggestions for reform in Rome"
"Il Papa ha spiegato che non può prendere tutto in mano personalmente da Roma. Noi vescovi locali, che meglio conosciamo le esigenze dei nostri fedeli, dovremmo essere corajudos, che è 'coraggioso' in spagnolo, e fare proposte concrete", ha spiegato. Un vescovo non deve agire da sola, il Papa ha detto a Kräutler. Egli ha indicato che "le conferenze episcopali regionali e nazionali dovrebbero cercare e trovare un consenso sulla riforma e dobbiamo quindi portare le nostre proposte per la riforma di Roma"
La prima cosa che desta scalpore è certamente la frase "Il Papa non può agire personalmente in tutte le discussioni da Roma" , cosa vera , ma scandaloso è il fatto che sia riferito ad una questione delicata come quella del celibato sacerdotale .
Come può il Papa dire di non poter decidere da Roma su un aspetto così importante e determinante per il cattolicesimo? Come può dire che i vescovi devono essere coraggiosi e proporre a Roma delle soluzioni?
Se queste parole fossero vere , ciò significherebbe davvero che è in corso il depauperamento del Primato di Pietro , ma soprattutto questo comporterebbe una parcellizzazione della Chiesa in tante chiese locali in cui l'episcopato locale "comanda".
Il pericolo di uno scisma e di una divisione su questo tema è dietro l'angolo , il Papa infatti rischia come per la faccenda della comunione ai divorziati risposati di gettar benzina sul fuoco , per poi far infrangere ogni discussione o proposta "singolare" sul grande "frangiflutti" che è Roma.
Si nota tra l'altro il controsenso per cui un Papa pur non potendo decidere da Roma "ogni cosa" al contempo inviti gli episcopati ad inviare a Roma delle proposte perchè il Papa decida.
Il rammarico più grande è la possibilità che svanisca il celibato obbligatorio per il clero latino sotto i colpi di conferenze episcopali "impazzite" e all'ombra di un Papa deliberatamente defilato sulle questioni scottanti .