Liverpool la città dei Beatles, dei reds e di un arcivescovo piuttosto critico sul celibato dei preti. Si chiama monsignor Malcolm Patrick McMahon,
ha 64 anni, appartiene all'Ordine dei frati predicatori, comunemente
detti domenicani, e fino a qualche giorno fa era 'solo' ordinario di
Nottingham e presidente nazionale di Pax Christi. A sorpresa papa Francesco
l'ha promosso alla sede metropolita di Liverpool, la diocesi britannica
a più alta densità di cattolici (46%, 506mila battezzati), questo
nonostante McMahon, intervistato nel 2008 dal Sunday Telegraph, abbia
preso le distanze dal divieto di convolare a nozze per i sacerdoti, con
conseguente stigmatizzazione da parte della Congregazione per la
dottrina della fede.
NON C'E' alcuna ragione perché ai preti sia impedito di sposarsi>, disse in quell'occasione l'allora vescovo di Nottingham. Per giustificare la sua posizione McMahon avanzò due vantaggi connessi alla legalizzazione del matrimonio per i preti cattolici: la possibilità di assistere quelle comunità che <sono private dell’eucaristia a causa della carenza di sacerdoti> e la maggiore capacità da parte dei ministri sposati di affrontare questioni legate alla vita familiare. Sul punto, osservò, i preti che arrivano dalla Chiesa anglicana <portano nelle parrocchie una grande esperienza nelle questioni legate alla vita delle famiglie e riescono a svolgere il loro ministero in maniera eccellente soprattutto nel coinvolgimento delle donne>. Sempre nell'intervista al tabloid inglese, il vescovo non eluse le problematiche di ordine pratico che sorgerebbero nel caso in cui si aprisse a questa possibilità, prima fra tutte quella di carattere economico legata alla necessità di garantire i mezzi per il sostentamento della famiglia.
VA DETTO che McMahon negli anni non ha mai ribadito pubblicamente questi concetti, adeguandosi così al cartellino giallo dell'ex Sant'Uffizio. Sta di fatto che almeno nell'immediato quelle dichiarazioni sul celibato non gli giovarono troppo. Nel 2009, infatti, pochi mesi dopo l'articolo, Benedetto XVI, per la successione del cardinale Cormarc Murphy-O’Connor, arcivescovo di Westminster e come tale primate dei cinque milioni di cattolici del Regno Unito, gli preferi il più moderato Vincent Nichols. Altri tempi. Ora Francesco, che nella scelta dei successori degli apostoli ai teologi preferisce i pastori con una forte esperienza nelle parrocchie, ha rimesso in gioco McMahon. Laureato in ingegneria e dotato di una forte spiritualità, il neo arcivescovo di Liverpool è entrato nei domenicani quasi alla soglia dei trent'anni al termine di un'esperienza lavorativa nel proprio settore. Ordinato sacerdote nel 1982 dal cardinale progressista Basil Hume, ha alle spalle una vasta esperienza da parroco e priore in mezzo alla gente. Non a caso proprio quello che piace al papa 'preso dalla fine del mondo'.
NON C'E' alcuna ragione perché ai preti sia impedito di sposarsi>, disse in quell'occasione l'allora vescovo di Nottingham. Per giustificare la sua posizione McMahon avanzò due vantaggi connessi alla legalizzazione del matrimonio per i preti cattolici: la possibilità di assistere quelle comunità che <sono private dell’eucaristia a causa della carenza di sacerdoti> e la maggiore capacità da parte dei ministri sposati di affrontare questioni legate alla vita familiare. Sul punto, osservò, i preti che arrivano dalla Chiesa anglicana <portano nelle parrocchie una grande esperienza nelle questioni legate alla vita delle famiglie e riescono a svolgere il loro ministero in maniera eccellente soprattutto nel coinvolgimento delle donne>. Sempre nell'intervista al tabloid inglese, il vescovo non eluse le problematiche di ordine pratico che sorgerebbero nel caso in cui si aprisse a questa possibilità, prima fra tutte quella di carattere economico legata alla necessità di garantire i mezzi per il sostentamento della famiglia.
VA DETTO che McMahon negli anni non ha mai ribadito pubblicamente questi concetti, adeguandosi così al cartellino giallo dell'ex Sant'Uffizio. Sta di fatto che almeno nell'immediato quelle dichiarazioni sul celibato non gli giovarono troppo. Nel 2009, infatti, pochi mesi dopo l'articolo, Benedetto XVI, per la successione del cardinale Cormarc Murphy-O’Connor, arcivescovo di Westminster e come tale primate dei cinque milioni di cattolici del Regno Unito, gli preferi il più moderato Vincent Nichols. Altri tempi. Ora Francesco, che nella scelta dei successori degli apostoli ai teologi preferisce i pastori con una forte esperienza nelle parrocchie, ha rimesso in gioco McMahon. Laureato in ingegneria e dotato di una forte spiritualità, il neo arcivescovo di Liverpool è entrato nei domenicani quasi alla soglia dei trent'anni al termine di un'esperienza lavorativa nel proprio settore. Ordinato sacerdote nel 1982 dal cardinale progressista Basil Hume, ha alle spalle una vasta esperienza da parroco e priore in mezzo alla gente. Non a caso proprio quello che piace al papa 'preso dalla fine del mondo'.