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S.Agostino

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giovedì 27 ottobre 2011

Patriarca di Mosca: Rivolte arabe ambigue; no all'Europa come aggressore

È importante evitare che la situazione in Medio Oriente e nord Africa non venga percepita come un conflitto interreligioso tra cristiani e musulmani e che l’Europa non sia percepita come un aggressore agli occhi del mondo arabo. Il monito arriva dal patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, che in un’intervista al canale Rossiya-24 a Chisinau ha anche espresso dubbi sul fatto che le rivolte, dalla Libia alla Siria, siano “espressione spontanea e naturale” della popolazione.

“È assolutamente inaccettabile che l’Europa sia percepita come un aggressore – ha detto Kirill – bisogna evitarlo con ogni mezzo perché sebbene l’Europa oggi è secolarizzata e non si identifichi con la cristianità, la popolazione islamica profondamente religiosa ancora vede il Vecchio Continente come cristiano”. “In strada e nei mercati – ha continuato il leader della Chiesa russo-ortodossa – l’interveto europeo, non solo politico ma anche militare, in alcuni problemi del mondo arabo è percepito dalla gente come una lotta tra cristiani e musulmani”. Il Patriarca ha poi avvertito dell’urgenza di evitare il “fattore interreligioso, perché potrebbe ripercuotersi in modo doloroso nel mondo globalizzato, non solo in Medio Oriente ma anche nei paesi europei”. Dimostrando di condividere una posizione che è anche del Cremlino, Kirill ha poi espresso preoccupazione per la difficoltà di interpretare le sollevazioni che hanno messo in crisi diversi regimi nei Paesi islamici: “Né io, né voi e nemmeno la comunità internazionale capisce chiaramente se quello che sta accadendo lì appartenga all’iniziativa popolare o sia il risultato di un’assistenza a questo processo che viene dall’esterno”.



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