....Nel Cristo Dio fatto uomo , troviamo il sostegno per la nostra debolezza e le risorse per raggiungere la perfezione. L'umanità di Cristo ci rimette in piedi , la sua condiscendenza ci prende per mano , la sua divinità ci fa giungere alla méta....


S.Agostino

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lunedì 10 dicembre 2012

Omosessuali francesi contro nozze gay

Pare davvero aver ragione l’omosessuale e non credente francese Xavier Bongibault, il quale ha affermato rispetto all’intenzione del governo Hollande di aprire il matrimonio e l’adozione alle persone dello stesso sesso: «Il piano del governo è tutt’altro che unanime nella comunità gay. Contrariamente a quanto dicono i mezzi di comunicazione, la richiesta non viene dalla maggioranza degli omosessuali. La maggior parte non è interessata, ma l’influenza del movimento LGBT è tale che molti non osano dirlo».

Sono davvero tanti gli omosessuali fortemente contrari alle nozze e all’adozione gay, i quali riconoscono pacificamente che si tratta di questioni antropologiche precedenti alla legge, e da essa immodificabili. Ne abbiamo parlato spesso su questo sito, citando le dichiarazioni di  Richard Waghorne, Andrew Pierce, David Blankenhorn, Rupert Everett e Doug Mainwaring.

Recentemente ha preso posizione anche Jean-Pierre Delaume-Myard, omosessuale dichiarato e noto documentarista francese. Su Le Plus ha scritto un articolo affermando: «Sono omosessuale. Io non sono gay. Non ho scelto il mio orientamento sessuale e non sono più orgoglioso di essere un omosessuale di quanto dovrebbe essere un eterosessuale. Non ho nessun motivo particolare per affermare la mia sessualità». Un punto di vista davvero encomiabile, rispetto a tanti omosessuali che identificano ormai la loro personalità attraverso il loro comportamento sessuale (cadendo così nell’idolatria, ha spiegato recentemente l’omosessuale Ariño).

«Il gay richiede una cultura, un modo di vivere. Ha bisogno che il  macellaio, fornaio e giornalaio siano gay. Vuole vivere con altri gay… Come uomo gay, vale a dire, come un individuo, interamente di proprietà di una nazione, sia a Parigi o in provincia, ho sempre fatto la scelta di non preoccuparmi dell’orientamento sessuale dei miei vicini», ha proseguito.

Delaume-Myar ha a sua volta criticato la scelta del governo francese del “matrimonio per tutti”: «L’ordine del giorno è quello del matrimonio per tutti. Ma molti omosessuali non hanno alcuna voglia di sposarsi. Gli autori e intellettuali omosessuali del XIX secolo si rivolterebbero nella tomba pur di respingere questa idea borghese», confermando così le parole citate all’inizio di Bongibault. «Quanti fanno questa scelta?», si è chiesto il documentarista omosessuale. «Se prendiamo l’esempio del Belgio», ha continuato, «solo il 2,5% dei matrimoni sono unioni omosessuali. E’ più urgente lottare i diritti alla salute, pensioni, lavoro ecc … ».

Si è poi spostato a considerare i problemi relativi all’adozione dei bambini, sapendo che «già le coppie eterosessuali hanno difficoltà ad adottare un bambino», inoltre le convenzioni con i Paesi africani e dell’America Latina, dai quali maggiormente provengono i bambini da adottare, «rifiutano qualsiasi adozione da parte di genitori dello stesso sesso». Inoltre, pensando agli interessi del bambino sorgono dei dubbi, si pensi ai «parametri di riferimento per il bambino, la sua parentela, la sua non-relazione con la madre o il padre, ci sono anche i nonni che svolgono un ruolo significativo nella formazione, e ci dimentichiamo troppo spesso che gli omosessuali sono spesso respinti dalla propria famiglia». Infine i bambini vogliono conoscere le loro vere radici, ma «quale sarà l’albero genealogico dei bambini cresciuti con genitori dello stesso sesso?».

 Delaume-Myard ha quindi concluso sottolineando la distinzione tra gay e omosessuali, affermando in modo paradossale: «”Il matrimonio per tutti è una legge per gay e non per omosessuali».