....Nel Cristo Dio fatto uomo , troviamo il sostegno per la nostra debolezza e le risorse per raggiungere la perfezione. L'umanità di Cristo ci rimette in piedi , la sua condiscendenza ci prende per mano , la sua divinità ci fa giungere alla méta....


S.Agostino

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martedì 30 luglio 2013

Se una persona è gay e cerca Dio, chi sono io per giudicarla?

La perplessità dopo questa frase di Papa Francesco è d'obbligo.

Innanzitutto , il Santo Padre non fa menzione dell'omosessualità come peccato.

La prima domanda che mi faccio , per la Chiesa l'omosessualità è peccato o no?

CCC 2357 : La Tradizione ha sempre dichiarato che gli "atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati" sono contrari alla legge naturale ... Non sono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale . In nessun caso possono essere approvati.


Tendenzialmente il Magistero definisce la relazione omosessuale come una azione contro la morale e la legge naturale e di conseguenza è peccato.

Di conseguenza va distinto un omosessuale che pratica l'omosessualità e un omosessuale che vive in castità .

CCC 2359 : Le persone omosessuali sono chiamate alla castità . Attraveso la virtù della padronanza di sé , mediante il sostegno con la preghiera e la grazia sacramentale , possono e devono , gradatamente e risolutamente , avvicinarsi alla perfezione cristiana.

Secondo questo estratto del Catechismo , sembra che le parole di Papa Francesco "Se una persona è gay e cerca Dio, chi sono io per giudicarla? " rientrino nella visione del Magistero cattolico e che quindi siano ortodosse.

Nella formulazione della frase , Papa Francesco ha commesso un'inesattezza , non si comprende bene se stia parlando di un omosessuale "single" che nella castità cerca Dio o se invece si riferisca più genericamente anche ad un omosessuale che pur avendo una relazione affettiva , cerca Dio.

Questa inesattezza , ha fatto si che , i media in particolare quelli più liberal , lodassero Papa Francesco per la sua apertura e la sua misericordia. Ora evitando di farci domande del tipo "Papa Francesco ha consapevolmente o meno , detto tale frase con questa inesattezza" , resta il dubbio .

Cosa realmente intendeva Papa Francesco? Si riferiva ad un gay convivente?
Può darsi , non sarebbe nuova come visione nella Chiesa , pensiamo alla polemica con il Primate d'Austria per la presenza di un gay convivente in un consiglio pastorale .
Papa Francesco potrebbe benissimo , credere come tanti altri prelati , che anche un omosessuale convivente possa cercare Dio liberamente .

Se praticare l'omosessualità è peccato , per giunta mortale perchè :" Ha per oggetto una materia grave , e che inoltre viene commesso con piena consapevolezza e deliberato consenso " (CCC 1857) , come si può cercare Dio se sempre per definizione il peccato mortale " distrugge la carità nel cuore dell'uomo a causa di una violazione grave della Legge di Dio; distoglie l'uomo da Dio che è il suo fine ultimo e la sua beatitudine " (CCC 1855) ?

Quindi se Papa Francesco intendeva che è impossibile giudicare un gay convivente che cerca Dio , allora siamo di fronte ad una grande stortura dottrinale , che non tiene cura dell'insegnamento della Chiesa e che riduce l'omosessualità ad una caratteristica "somatica" come l'esser biondi , alti o grassi , anzichè un peccato.

Sarebbe opportuno un chiarimento della Sala Stampa Vaticana , che mettesse i puntini sulle i , che spieghi cosa intendesse Papa Francesco e se di conseguenza ha detto qualcosa di conforme al Magistero oppure ha voluto in maniera intenzionale "riscriverne una parte".

Ovviamente il Santo Padre è stato volutamente male interpretato e strumentalizzato , non ha alcuna intenzione di discostarsi dal Magistero ,  è stata solamente data una interpretazione monca di tutta la sua lunga intervista , QUI per leggere il seguito.