....Nel Cristo Dio fatto uomo , troviamo il sostegno per la nostra debolezza e le risorse per raggiungere la perfezione. L'umanità di Cristo ci rimette in piedi , la sua condiscendenza ci prende per mano , la sua divinità ci fa giungere alla méta....


S.Agostino

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lunedì 27 maggio 2013

I vescovi italiani sono stati la più grande opposizione a Papa Benedetto XVI

In un interessante articolo di Sandro Magister , vengono riportate indiscrezioni sulle parole di Papa Francesco e di alcuni vescovi italiani durante le visite "ad limina" .
Non si trovano grandi rivelazioni quanto grandi conferme , il nervo scoperto dei vescovi italiani resta la liturgia , molti presuli non hanno mai digerito la "liberalizzazione" voluta da Papa Benedetto XVI del rito in forma straordinaria ( Messale di Giovanni XXIII non di Pio V ).
Tali "estratti" riportano anche molto chiaramente come i vescovi vivano il pontificato di Papa Francesco come una liberazione da quello precedente , giudicato troppo cerimoniale e anticonciliare.




....Ha cominciato l’arcivescovo di Bari, Francesco Cacucci, che alla Radio Vaticana ha dichiarato che papa Francesco avrebbe esortato i vescovi a “vivere il rapporto con la liturgia con semplicità e senza sovrastrutture”.

Poi è stata la volta del vescovo di Conversano e Monopoli, Domenico Padovano, il quale ha raccontato al proprio clero che i vescovi pugliesi si erano lamentati col papa per l’opera di divisione creata dentro la Chiesa dai paladini della messa in rito antico.
E che cosa avrebbe loro risposto il papa?

Stando a quanto riferito da monsignor Padovano, Francesco li avrebbe esortati a vigilare sugli estremismi di certi gruppi tradizionalisti, ma anche a fare tesoro della tradizione e a farla convivere nella Chiesa con l’innovazione.

Per spiegare meglio quest’ultimo punto, il papa avrebbe portato il proprio esempio:

“Vedete? Dicono che il mio maestro delle cerimonie papali [Guido Marini] sia di stampo tradizionalista; ed in molti, dopo la mia elezione, mi hanno invitato a sollevarlo dall’incarico e sostituirlo. Ho risposto di no, proprio perché io stesso possa fare tesoro della sua preparazione tradizionale e contemporaneamente egli possa avvantaggiarsi, allo stesso modo, della mia formazione più emancipata”.


Un altro di loro, quello di Cerignola e Ascoli Satriano, Felice Di Molfetta, già presidente della commissione della CEI per la liturgia, in un messaggio alla sua diocesi ha scritto tra l’altro:

“Non ho mancato di rallegrarmi col papa per lo stile celebrativo che ha assunto; uno stile ispirato alla ‘nobile semplicità’ sancita dal Concilio, manifestando particolare attenzione all’argomento e sul quale non sono mancate da parte sua considerazioni di alto profilo teologico-pastorale, condivise da tutti i confratelli presenti.

“Ho goduto tanto per il dialogo intessuto, essendomi occupato da una vita nell’insegnamento della teologia liturgica e sacramentaria, nel cogliere l’interesse del Santo Padre su questo vitale aspetto del ministero petrino, da lui esercitato sia nelle celebrazioni feriali a Santa Marta sia in quelle solenni nella Basilica Vaticana come per la canonizzazione degli 800 martiri di Otranto: una celebrazione contenuta nel tempo e nell’insieme del suo svolgimento rituale.

“Papa Francesco, alla luce di certi fenomeni del recente passato in cui sono state registrate sul piano liturgico non poche derive, ha esortato noi vescovi, riferendoci anche alcuni esempi concreti, a vivere il rapporto con l’azione liturgica, in quanto opera di Dio, da veri credenti al di là di ogni tronfio cerimonialismo, pienamente consapevole che la ‘nobile semplicità’ di cui parla il Concilio, non è sciatteria ma Bellezza, bellezza con la ‘B’ maiuscola”.


Mentre è certo che proprio monsignor Di Molfetta fu quell’anno uno dei più combattivi critici di quel motu proprio, prima e dopo la sua pubblicazione.
Giudicava la messa in rito antico “incompatibile” con quella postconciliare e si diede da fare, senza successo, perché la CEI producesse una nota interpretativa – in senso restrittivo – della “Summorum pontificum”.