Religion is personal , but it’s never private!
Nella festività del Cristo Re, il Cardinal Dolan ha
tenuto in S.Patrick , una seria
e profonda omelia sul tema della libertà religiosa e del secolarismo .
L’omelia si ricollega ai discorsi del Cardinal Angelo Scola sulla laicità e quelli tenuti da Mons.Chaput
su Oasis.
Il Cardinal
Dolan prende spunto per cominciare , dalla figura di un martire messicano
gesuita , Padre Miguel Pro , ucciso nel
1927 per motivi di fede , uomo che secondo Dolan è modello per i cristiani per
essere “un vero patriottico e fedele cittadino , cosa che ci dice di essere la
Bibbia , e d’altra parte è un esempio di lealtà e fedeltà a Dio e alla fede.
Questo
problema della fedeltà allo stato è una questione che si pone a tutti i
credenti di ogni epoca , dai farisei che interrogano Gesù sulla liceità del
pagamento delle tasse , passando per S.Paolo.
Il Cardinal
Dolan ricorda inoltre le parole di Gesù nel dialogo con Pilato “Il mio regno
non è di questo mondo” da cui prende spunto per dire “Qui non abbiamo la méta ultima ,
la nostra vera e piena cittadinanza è nel Regno dei cieli”.
Questo
problema , secondo il porporato , è lo stesso problema dei primi cristiani : “Non
l’Imperatore , non Cesare , noi saremo
obbedienti a Cesare , noi combatteremo per Cesare , noi pagheremo le tasse a
Cesare e non saremo di Cesare ma di Cristo che è il Signore” , dice il
cardinale.
Scorrendo
nella storia del cristianesimo , Dolan , rivolge un pensiero a Tommaso Moro e
John Fisher , “grandi uomini servitori del re e onesti cittadini ma che alla fine
dovendo scegliere tra lealtà al Re e lealtà alla Chiesa e a Dio hanno scelto
l’ultima opzione , pagando con la loro vita”.
A questo
punto Timothy Dolan espone il problema centrale della libertà religiosa odierna
:
“Stati e governi hanno spesso problemi
con altre autorità all’infuori di loro che chiedono lealtà e
fedeltà ai cittadini di uno stato ,
quindi le tensioni tra Stato e Chiesa , tra ordini del governo e ordini della
Chiesa , sono sempre state un problema ,
problema che ha spesso generato guerre e scontri. Sorse poi una nazione che
aveva compreso tale problema , questa nazione sono gli Stati Uniti D’America .
Non dovremmo stupirci di questo , perché quando questa Nazione venne
“edificata” molti uomini erano fuggiti dall’Europa e dalle persecuzioni degli
Stati e della Chiesa. Ogni persona che veniva qui quindi
, cercava libertà religiosa , rispetto per la propria coscienza ,
tolleranza religiosa e libero esercizio delle “pratiche religiose” e qui
trovava tutto questo! Quando nella carta dei diritti si scrisse riguardo alla libertà religiosa , venne
garantito il libero esercizio della fede! Quindi ora non siamo solo liberi di
esercitarla privatamente ma anche di portare nella sfera pubblica io nostri
valori religiosi…
…Non
dobbiamo mai dare per scontata questa libertà che spesso oggi appare
compromessa e in pericolo.
Una
preoccupazione viene da un certo tipo di pensiero che usiamo chiamare secolarismo! Che più o meno dice “La fede va
bene , purchè sia puramente privata , non deve in alcun modo influenzare la
sfera pubblica” !
Noi dobbiamo
dire , la fede è personale ma mai privata!
La religione
infatti ha un profondo effetto sulla maniera in cui viviamo , questo
secolarismo vuole confinare la religione , costituendo un sistema del tipo “Va
bene per le persone che vogliono fare queste strane cose il Sabato sera o la
Domenica mattina ma la religione
dimentichi una qualche influenza nella vita pubblica”.
La seconda
preoccupazione viene dal tentativo dei governi di stabilire le regole della
Chiesa e dal tentativo di decidere cosa debbano fare o non fare i suoi
ministri.
Conclude
dicendo “Nella festa di Cristo Re siamo chiamati a sapere che il miglior modo
che abbia per essere buoni cittadini è di essere onesti uomini di fede”.