....Nel Cristo Dio fatto uomo , troviamo il sostegno per la nostra debolezza e le risorse per raggiungere la perfezione. L'umanità di Cristo ci rimette in piedi , la sua condiscendenza ci prende per mano , la sua divinità ci fa giungere alla méta....


S.Agostino

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martedì 15 gennaio 2013

Cardinal Dolan : la fede è personale ma mai privata!



Religion is personal , but it’s never private!

Nella  festività del Cristo Re,  il Cardinal Dolan ha tenuto in S.Patrick , una seria e profonda omelia sul tema della libertà religiosa e del secolarismo .
L’omelia  si ricollega ai discorsi del Cardinal Angelo Scola sulla laicità e quelli tenuti da Mons.Chaput  su Oasis.

Il Cardinal Dolan prende spunto per cominciare , dalla figura di un martire messicano gesuita , Padre Miguel  Pro , ucciso nel 1927 per motivi di fede , uomo che secondo Dolan è modello per i cristiani per essere “un vero patriottico e fedele cittadino , cosa che ci dice di essere la Bibbia , e d’altra parte è un esempio di lealtà e fedeltà a Dio e alla fede.

Questo problema della fedeltà allo stato è una questione che si pone a tutti i credenti di ogni epoca , dai farisei che interrogano Gesù sulla liceità del pagamento delle tasse , passando per S.Paolo.

Il Cardinal Dolan ricorda inoltre le parole di Gesù nel dialogo con Pilato “Il mio regno non è di questo mondo” da cui prende spunto per dire “Qui non abbiamo la méta ultima , la nostra vera e piena cittadinanza è nel Regno dei cieli”.
Questo problema , secondo il porporato , è lo stesso problema dei primi cristiani : “Non l’Imperatore , non Cesare  , noi saremo obbedienti a Cesare , noi combatteremo per Cesare , noi pagheremo le tasse a Cesare e non saremo di Cesare ma di Cristo che è il Signore” , dice il cardinale.

Scorrendo nella storia del cristianesimo , Dolan , rivolge un pensiero a Tommaso Moro e John Fisher , “grandi uomini servitori del re e onesti cittadini ma che alla fine dovendo scegliere tra lealtà al Re e lealtà alla Chiesa e a Dio hanno scelto l’ultima opzione , pagando con la loro vita”.

A questo punto Timothy Dolan espone il problema centrale della libertà religiosa odierna : “Stati e governi hanno spesso problemi  con altre autorità all’infuori di loro che chiedono lealtà e fedeltà  ai cittadini di uno stato , quindi le tensioni tra Stato e Chiesa , tra ordini del governo e ordini della Chiesa  , sono sempre state un problema , problema che ha spesso generato guerre e scontri. Sorse poi una nazione che aveva compreso tale problema , questa nazione sono gli Stati Uniti D’America . Non dovremmo stupirci di questo , perché quando questa Nazione venne “edificata” molti uomini erano fuggiti dall’Europa e dalle persecuzioni degli Stati e della Chiesa. Ogni persona che veniva qui  quindi  , cercava libertà religiosa , rispetto per la propria coscienza , tolleranza religiosa e libero esercizio delle “pratiche religiose” e qui trovava tutto questo! Quando nella carta dei diritti si scrisse  riguardo alla libertà religiosa , venne garantito il libero esercizio della fede! Quindi ora non siamo solo liberi di esercitarla privatamente ma anche di portare nella sfera pubblica io nostri valori religiosi…
…Non dobbiamo mai dare per scontata questa libertà che spesso oggi appare compromessa e in pericolo.
Una preoccupazione viene da un certo tipo di pensiero che usiamo chiamare  secolarismo! Che più o meno dice “La fede va bene , purchè sia puramente privata , non deve in alcun modo influenzare la sfera pubblica” ! 

Noi dobbiamo dire , la fede è personale ma mai privata! 

La religione infatti ha un profondo effetto sulla maniera in cui viviamo , questo secolarismo vuole confinare la religione , costituendo un sistema del tipo “Va bene per le persone che vogliono fare queste strane cose il Sabato sera o la Domenica mattina ma  la religione dimentichi una qualche influenza nella vita pubblica”.
La seconda preoccupazione viene dal tentativo dei governi di stabilire le regole della Chiesa e dal tentativo di decidere cosa debbano fare o non fare i suoi ministri.

Conclude dicendo “Nella festa di Cristo Re siamo chiamati a sapere che il miglior modo che abbia per essere buoni cittadini è di essere onesti uomini di fede”.