Libertà di proporre non di imporre
In uno "sconvolgente" articolo uscito su "L'espresso" del 17 gennaio 2012 , il noto giornalista Roberto Saviano , prende la parola in tema di matrimoni gay ed adozioni a coppie gay .
Senza entrare nel merito della questione "etica" , sarebbe interessante riflettere sulla concezione di laicità che il giornalista ha dimostrato di avere.
Nell'articolo infatti scrive : "La Chiesa non ha alcun diritto di condizionare le leggi e le istituzioni dei paesi laici. I cattolici possono dire la loro, ma non influenzare o boicottare nuove leggi. Questo è profondamente ingiusto"
Da cattolico mi domando , in cosa consista "dire la mia" senza poter influenzare le leggi e lo Stato.
Un cattolico paga le tasse , vota e serve lo Stato Italiano , come Saviano , ma nonostante tutto , secondo il giornalista , non è possibile influenzare l'attività legislativa .
Ci viene in aiuto la Costituzione Italiana che dice :
_____________
Art. 19.
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Art. 20.
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.
Art. 22.
Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.
____________
Possiamo notare come , la definizione di laicità secondo cui un cattolico non possa influenzare le leggi o la società civile , sia errata e addirittura "anti costituzionale".
Stando all'articolo 19 , la definizione di Stato laico , non impedisce la possibilità di proporre alla società il proprio modo di vivere e le proprie idee , quindi la definizione di laicità per cui la fede sia qualcosa di privato , va rigettata in tronco come anti costituzionale , tutti noi uomini di fede , "dobbiamo" avere la possibilità di esprimerci nel pieno delle nostre facoltà e dei nostri "diritti civili" su tutte le questioni che riguardano la vita del nostro Paese .
Non sta scritto da nessuna parte che un cittadino italiano non abbia la possibilità di esercitare pressione sullo Stato , affinchè adotti delle norme anzichè altre .
Questa , ( visto che siamo in un momento in cui si parla molto di discriminazione ) è appunto una discriminazione a tutti gli effetti per motivi di religione .
E come ben sappiamo questo è contrario all'articolo 3 della Costituzione Italiana.
Come cattolico io non chiedo libertà di "imporre" la mia idea , chiedo solamente libertà di "proporre" a livello civile e legislativo la mia idea , chiedo di avere la possibilità di esercitare mediante un processo democratico la mia "libertà" .
Se infatti , noi cattolici , non possiamo influenzare le leggi , (come invece può fare Saviano che scrive su un giornale chiedendo che lo Stato Italiano renda legali matrimoni gay e adozioni ) allora ci troviamo di fronte ad una situazione di intolleranza e di diritti negati.
Comprendiamo quindi , stando alla definizione di laicità data da Saviano , che il cattolico è un cittadino di serie B che non può fare pressioni sul suo Stato , quello per cui paga le tasse.
Stiamo attenti , proprio in un dibattito sull'estensione di diritti civili , a non negare diritti ad altre "classi" della società.
In uno "sconvolgente" articolo uscito su "L'espresso" del 17 gennaio 2012 , il noto giornalista Roberto Saviano , prende la parola in tema di matrimoni gay ed adozioni a coppie gay .
Senza entrare nel merito della questione "etica" , sarebbe interessante riflettere sulla concezione di laicità che il giornalista ha dimostrato di avere.
Nell'articolo infatti scrive : "La Chiesa non ha alcun diritto di condizionare le leggi e le istituzioni dei paesi laici. I cattolici possono dire la loro, ma non influenzare o boicottare nuove leggi. Questo è profondamente ingiusto"
Da cattolico mi domando , in cosa consista "dire la mia" senza poter influenzare le leggi e lo Stato.
Un cattolico paga le tasse , vota e serve lo Stato Italiano , come Saviano , ma nonostante tutto , secondo il giornalista , non è possibile influenzare l'attività legislativa .
Ci viene in aiuto la Costituzione Italiana che dice :
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Art. 19.
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Art. 20.
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.
Art. 22.
Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.
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Possiamo notare come , la definizione di laicità secondo cui un cattolico non possa influenzare le leggi o la società civile , sia errata e addirittura "anti costituzionale".
Stando all'articolo 19 , la definizione di Stato laico , non impedisce la possibilità di proporre alla società il proprio modo di vivere e le proprie idee , quindi la definizione di laicità per cui la fede sia qualcosa di privato , va rigettata in tronco come anti costituzionale , tutti noi uomini di fede , "dobbiamo" avere la possibilità di esprimerci nel pieno delle nostre facoltà e dei nostri "diritti civili" su tutte le questioni che riguardano la vita del nostro Paese .
Non sta scritto da nessuna parte che un cittadino italiano non abbia la possibilità di esercitare pressione sullo Stato , affinchè adotti delle norme anzichè altre .
Questa , ( visto che siamo in un momento in cui si parla molto di discriminazione ) è appunto una discriminazione a tutti gli effetti per motivi di religione .
E come ben sappiamo questo è contrario all'articolo 3 della Costituzione Italiana.
Come cattolico io non chiedo libertà di "imporre" la mia idea , chiedo solamente libertà di "proporre" a livello civile e legislativo la mia idea , chiedo di avere la possibilità di esercitare mediante un processo democratico la mia "libertà" .
Se infatti , noi cattolici , non possiamo influenzare le leggi , (come invece può fare Saviano che scrive su un giornale chiedendo che lo Stato Italiano renda legali matrimoni gay e adozioni ) allora ci troviamo di fronte ad una situazione di intolleranza e di diritti negati.
Comprendiamo quindi , stando alla definizione di laicità data da Saviano , che il cattolico è un cittadino di serie B che non può fare pressioni sul suo Stato , quello per cui paga le tasse.
Stiamo attenti , proprio in un dibattito sull'estensione di diritti civili , a non negare diritti ad altre "classi" della società.