Il famoso Don Farinella , si è dimostrato (adoperando una semantica "conciliare") un vero "profeta di sventura".
Nelle critiche che ha mosso per questi 8 anni a Papa Benedetto XVI , ha dimostrato di aver perso la lucidità , la calma ma soprattutto la capacità di condurre una analisi serena sul pontificato di Benedetto XVI e sulla Chiesa.
Il 13 Febbraio rilasciò a "La Repubblica" un'intervista , potremmo dire "profetica sin dalla prima frase" :
IL PROSSIMO papa non sarà sicuramente Francesco I. Non annuncerà di lasciare ogni inutile orpello, dall' anello di zaffiro alla croce d' oro, non abbandonerà il Vaticano per abitare la parrocchia più povera di Roma. Francesco I resterà l' intrigante invenzione di don Paolo Farinella, il deus ex machina che scompagina la storia e dà forza al suo romanzo "Habemus papam", favola senza lieto fine a tratti feroce su una chiesa piegata su se stessa. VISIONARIO, lo si potrebbe definire, se buona parte degli aggettivi iperbolici non fosse stata spazzata via dall' annuncio di Benedetto XVI. Don Farinella, la realtà, o forse la storia, stavolta supera qualsiasi immaginazione. «A dire il vero proprio in questo momento stavo lavorando al mio nuovo libero, che si intitolerà: "Vaticano, Dio è altrove". E in un capitolo, con data 14 agosto scorso, io chiedo le dimissioni del papa per aver fallito nel suo mandato... Quindi ora sarà soddisfatto. «Trovo che quello di papa Benedetto sia un gesto rivoluzionario, di un uomo che ha scelto di servire con l' esempio. E che, quando si rende conto che la sua presenza può essere controproducente per la chiesa si fa da parte». È la prima volta che usa parole di ammirazione nei confronti di Ratzinger. «La sua è la scelta di chi dimostra di non avere alcuna ambizione di potere. Pur avendolo esercitato a lungo, e spesso anche con durezza. Ha gridato a tutti che, con quell' ambiente, non vuole avere più nulla a che fare». Resta il fatto che, per molti, dimettersi da papa sia un atto quasi contraddittorio...... L' annuncio di Ratzinger invece ha ben poco di trascendente. «Diciamo che segue un percorso iniziato da Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla, con il suo continuo contatto con la gente, aveva demitizzato il papa, ora Ratzinger lo umanizza. Da oggi nulla sarà più come prima». Francesco I è meno lontano? «Sicuramente no, ma anche i cardinali in conclave non potranno non tenere conto del messaggio di Benedetto XVI. Non dimentichiamo che il 28 febbraio decadranno anche tutte le cariche. Anche questo penso fosse un segnale chiaro».
Notiamo che Don Farinella , ("uomo di Chiesa", considerato assieme a Don Gallo un "faro" delle comunità di base e anticlericali) dopo aver scritto per anni , parole arroganti , severe , presuntuose e piene di odio su Papa Benedetto XVI si è trovato "costretto" ad ammettere di essersi sbagliato sul conto del Papa emerito , ammettendo "implicitamente" di aver perso in questi ultimi anni una serenità di giudizio nei suoi confronti.
Serenità di giudizio persa in maniera evidente vista "l'abiura" che ha dovuto compiere nei confronti della persona di Joseph Ratzinger, sempre dipinta negli anni da lui (e da Hans Kung) come una figura "assetata di potere" desiderosa sin dalla tenera età di diventare cardinale.
Faccio mie le parole di Monsignor Francesco Moraglia :
Il nostro grazie affettuoso e riconoscente va all’amato Benedetto XVI che, appena eletto alla guida della Chiesa di Roma la sera del 19 aprile 2005, si era presentato come “un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore” e come tale si è comportato, in tutto il suo pontificato, confondendo quanti si sono mostrati nei suoi confronti (ma è il destino dei pastori…) incapaci non dico di giudizi benevoli o generosi ma almeno obiettivi e sereni.
Nelle critiche che ha mosso per questi 8 anni a Papa Benedetto XVI , ha dimostrato di aver perso la lucidità , la calma ma soprattutto la capacità di condurre una analisi serena sul pontificato di Benedetto XVI e sulla Chiesa.
Il 13 Febbraio rilasciò a "La Repubblica" un'intervista , potremmo dire "profetica sin dalla prima frase" :
IL PROSSIMO papa non sarà sicuramente Francesco I. Non annuncerà di lasciare ogni inutile orpello, dall' anello di zaffiro alla croce d' oro, non abbandonerà il Vaticano per abitare la parrocchia più povera di Roma. Francesco I resterà l' intrigante invenzione di don Paolo Farinella, il deus ex machina che scompagina la storia e dà forza al suo romanzo "Habemus papam", favola senza lieto fine a tratti feroce su una chiesa piegata su se stessa. VISIONARIO, lo si potrebbe definire, se buona parte degli aggettivi iperbolici non fosse stata spazzata via dall' annuncio di Benedetto XVI. Don Farinella, la realtà, o forse la storia, stavolta supera qualsiasi immaginazione. «A dire il vero proprio in questo momento stavo lavorando al mio nuovo libero, che si intitolerà: "Vaticano, Dio è altrove". E in un capitolo, con data 14 agosto scorso, io chiedo le dimissioni del papa per aver fallito nel suo mandato... Quindi ora sarà soddisfatto. «Trovo che quello di papa Benedetto sia un gesto rivoluzionario, di un uomo che ha scelto di servire con l' esempio. E che, quando si rende conto che la sua presenza può essere controproducente per la chiesa si fa da parte». È la prima volta che usa parole di ammirazione nei confronti di Ratzinger. «La sua è la scelta di chi dimostra di non avere alcuna ambizione di potere. Pur avendolo esercitato a lungo, e spesso anche con durezza. Ha gridato a tutti che, con quell' ambiente, non vuole avere più nulla a che fare». Resta il fatto che, per molti, dimettersi da papa sia un atto quasi contraddittorio...... L' annuncio di Ratzinger invece ha ben poco di trascendente. «Diciamo che segue un percorso iniziato da Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla, con il suo continuo contatto con la gente, aveva demitizzato il papa, ora Ratzinger lo umanizza. Da oggi nulla sarà più come prima». Francesco I è meno lontano? «Sicuramente no, ma anche i cardinali in conclave non potranno non tenere conto del messaggio di Benedetto XVI. Non dimentichiamo che il 28 febbraio decadranno anche tutte le cariche. Anche questo penso fosse un segnale chiaro».
Notiamo che Don Farinella , ("uomo di Chiesa", considerato assieme a Don Gallo un "faro" delle comunità di base e anticlericali) dopo aver scritto per anni , parole arroganti , severe , presuntuose e piene di odio su Papa Benedetto XVI si è trovato "costretto" ad ammettere di essersi sbagliato sul conto del Papa emerito , ammettendo "implicitamente" di aver perso in questi ultimi anni una serenità di giudizio nei suoi confronti.
Serenità di giudizio persa in maniera evidente vista "l'abiura" che ha dovuto compiere nei confronti della persona di Joseph Ratzinger, sempre dipinta negli anni da lui (e da Hans Kung) come una figura "assetata di potere" desiderosa sin dalla tenera età di diventare cardinale.
Faccio mie le parole di Monsignor Francesco Moraglia :
Il nostro grazie affettuoso e riconoscente va all’amato Benedetto XVI che, appena eletto alla guida della Chiesa di Roma la sera del 19 aprile 2005, si era presentato come “un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore” e come tale si è comportato, in tutto il suo pontificato, confondendo quanti si sono mostrati nei suoi confronti (ma è il destino dei pastori…) incapaci non dico di giudizi benevoli o generosi ma almeno obiettivi e sereni.