....Nel Cristo Dio fatto uomo , troviamo il sostegno per la nostra debolezza e le risorse per raggiungere la perfezione. L'umanità di Cristo ci rimette in piedi , la sua condiscendenza ci prende per mano , la sua divinità ci fa giungere alla méta....


S.Agostino

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sabato 23 marzo 2013

Francesco Moraglia sulla povertà nella Chiesa


'Se la Chiesa amministra il denaro ne dovrà rendere conto a Dio. E non sempre l'uso che viene fatto del denaro credo che sia approvato da Dio. Ma posso
garantire che ci sono persone che trafficano grandi capitali ma che non rimane attaccato a loro nulla. Non posso garantire, però, che sempre avviene cosi'. E questo certamente e' qualcosa che grida vendetta al cospetto di Dio''.

Lo ha detto monsignor Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, nell'incontro con i fidanzati in basilica di San Marco, rispondendo ad una domanda sulla poverta' della Chiesa.
  
''E' necessaria una sobrietà maggiore nel gestire la propria vita di uomini e donne di Chiesa. Andrei molto facile con le forbici - ha detto Moraglia -. Credo che i preti ed i vescovi debbano riflettere molto sul loro tenore di vita. Ma
c'è un patrimonio artistico e culturale che è il risultato della fede del popolo di Dio. Ci sono dei periodi, delle epoche in cui bisogna ovviamente tenere conto di situazioni reali obiettive. Noi abbiamo dei vescovi e dei preti che giustamente, per venire incontro alle necessità, hanno venduto anche gli oggetti liturgici. Credo che in caso di necessita' questo si debba fare''.

Il patriarca ha poi esemplificato: ''Mettiamo pure che io venda San Marco. Può
avere un prezzo? No. Pero' mettiamo che incontri una persona molto ricca che mi dà tanti soldi. Io penso che questo non risolva il problema. Certamente, però, bisogna essere persone sobrie; bisogna prendersi la macchina più piccola, se possibile; bisogna cercare di vedere gli indumenti che abbiamo nel guardaroba.

C'è una frase di un padre della Chiesa che mi ha fatto riflettere: le scarpe che tu hai e che non ti sono necessarie, le hai rubate ad un povero. Come uomini e donne di Chiesa dobbiamo essere più attenti - ha concluso Moraglia -, ma quando ci sono dei patrimoni di Chiesa che sono il risultato della fede dei nostri antichi, sarei molto cauto, molto dubbioso che la soluzione possa essere il disfarsi di questo''.