Deliramentum tradizionalista
Il demonio non ha alcun poter su quelli che obbediscono(S.Margherita Maria Alacoque)
In questi due giorni nei vari blog e siti tradizionalisti (e non solo) se ne sono lette di tutte i colori contro Papa Francesco.
Riempito di offese e di volgarità da tanti di quei cattolici che si stracciavano le vesti di fronte alle offese scritte sul profilo twitter di Papa Benedetto XVI.
Come cambia in fretta il vento !
Tra i fiumi di accuse , a stento si riesce a intravedere qualche ragionevole critica verso Papa Bergoglio.
Lo si accusa di aver osteggiato il Motu Proprio "Summorum Pontificum" di Papa Benedetto XVI , ma oltre qualche vaga accusa , non si legge da nessuna parte una esplicita critica del Cardinal Bergoglio al motu proprio , come invece il Cardinal Martini , vari cardinali francesi e tanti vescovi europei hanno fatto .
Solo il tempo saprà dire se il Papa , abolirà la possibilità offerta da Benedetto XVI di celebrare la messa in forma straordinaria.
Lo si accusa di aver , "tradito la tradizione" .
Inevitabilmente ci si chiede , cosa è la tradizione ? Non voglio qui rispolverare "antiche" frasi ad effetto su questo tema come quella del celebre saggio di Padre Congar " La tradition et les traditions" . Non voglio dire che ci sono tradizioni minori , di tradizione ce ne è una , quella apostolica , le altre sono usanze .
Che il Papa rinunci a delle usanze è logicamente ammissibile , che il Papa rinunci alla tradizione è inammissibile !
Il comportamento di sdegno dei vari tradizionalisti è comprensibile, il fatto che il Papa si sia presentato dalla loggia principale di S.Pietro con la sola talare e non con la mozzetta e la stola , è in effetti qualcosa di traumatizzante !
Ma criticarlo per questo è da superficiali , è infatti palese che i Papi nella storia abbiano rinunciato a delle usanze ,spesso per introdurne di altre , così come Paolo VI rinunciò alla tiara , Giovanni Paolo I rinunciò alla sedia gestatoria e così come Benedetto XVI riportò la mitra episcopale nel suo stemma pontificale abolendo il "triregno" (pensiamo anche alla abolizione del titolo "Patriarca di occidente" tra i vari titoli del Papa) , eppure non mi sembra di ascoltare dei tradizionalisti criticare Benedetto XVI , Paolo VI o Giovanni Paolo I per queste ragioni .
La disobbedienza dei tradizionalisti li rende simili ai preti austriaci o ai protestanti , che antepongono la loro personale (presunta) coscienza all'obbedienza a Dio e al Magistero della Chiesa.
Continuare a chiamare Benedetto XVI "il nostro Papa attuale" è il gesto più ottuso che un cattolico possa concepire , ancora più ottuso(ed ipocrita) per quei cattolici che per anni , hanno richiamato la coscienza del cattolicesimo ai grandi valori della tradizione cattolica , tradizione in cui spicca certamente l'obbedienza.
Dubitare della veridicità dell'elezione di Papa Francesco , celarsi dietro antichi giochetti tra "Papi ed anti Papi" , non è fare un favore alla tradizione , alla Verità o alla Chiesa , ma è tradire quella Verità e quella Chiesa che sempre è stata madre e maestra .
Spesso si crede che l'obbedienza al Papa sia dovuta quando i suoi provvedimenti siano sotto il "manto" dell'infallibilità e che quindi esista un Papa fallibile e al contempo infallibile , la Chiesa insegna nel catechismo che
892. il Collegio dei Vescovi..... e Il Vescovo di Roma , Pastore di tutta la Chiesa ,quando , pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in maniera definitiva propongono nell'esercizio del Magistero originario un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in maniera di fede e di costumi . A questo insegnamento ordinario io fedeli devono aderire col religioso ossequio dello spirito che pur distinguendosi dall'ossequio della fede tuttavia ne è il prolungamento
L'obbedienza al Papa e ai Vescovi spetta anche quando non c'è un pronunciamento definitivo su un tema , così come quando il Papa utilizza la talare e non la mozzetta , oppure quando mette un "tavolino" nella Sistina per celebrare messa con i cardinali . Oppure se si vuole essere poco intelligenti possiamo credere in un disturbo "bipolare spirituale" del Romano Pontefice che può passare dall'infallibilità all'eresia in meno di un secondo.
Altri si sono scandalizzati perchè non ha cantato "secondo la tradizione" (tradizione=usanza) la benedizione Urbi et Orbi , anche qui lo stracciarsi le vesti è stato fragoroso , ma come al solito è stato superficiale .
Il Papa ,come ben si sa , ha un solo polmone e giustamente tra l'ansia e il canto in mondovisione non può rischiare di andare in ipossia per fare contenti i tradizionalisti o la cosiddetta tradizione .
Ha quindi optato per una scelta "di buon senso" , dettata dal criterio evangelico de "il Sabato è per l'uomo non l'uomo per il Sabato" (Sabbatum propter hominem factum est, et non homo propter sabbatum).
Veniamo alla "Missa pro Ecclesia" celebrata nella Sistina .
C'è da notare che nel "sottobosco tradizionalista" si sono scatenate le critiche banali , addirittura il Papa è stato accusato di vedere Gesù come un ebreo , perchè ha richiamato alla contemplazione di Cristo crocifisso.
Per gli eruditi "dottori della Legge" , il Papa infatti avrebbe dovuto far riferimento al Cristo risorto e non al crocifisso , perchè per i cristiani Cristo è risorto .
Domanda : per i cristiani Cristo non è anche crocifisso , la croce non ha senso ? Ha senso solo per gli ebrei ?
Il buon Papa Francesco ha richiamato la contemplazione di Cristo crocifisso per due ragioni:
- Prima di tutto per una ragione "ontologica", essendo gesuita ha "nel DNA" l'idea che la contemplazione di Cristo crocifisso sia fondamentale (contemplazione centrale nel cammino degli esercizi Spirituali non solo della prima settimana ma anche della seconda , terza e quarta).
- La seconda ragione è perchè il Papa stava parlando di croce , del rapporto tra croce e cristiani e quindi inevitabilmente non si poteva prescindere in una tale omelia dalla contemplazione di Cristo crocifisso.
Risulta incomprensibile come , agli occhi di un cristiano possa suonare male l'invito di un Papa alla contemplazione della croce .
Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi, Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore.
Quod erat demonstrandum , la Croce è uno scandalo , Gesù crocifisso è uno scandalo e non per i giudei ma anche per i cristiani , Papa Francesco ha pienamente ragione e queste reazioni isteriche del mondo cattolico dimostrano che effettivamente qualcosa non va come dovrebbe andare nella nostra fede.
Riflettiamo sulla croce , contempliamo la croce , non i merletti !
Il demonio non ha alcun poter su quelli che obbediscono(S.Margherita Maria Alacoque)
In questi due giorni nei vari blog e siti tradizionalisti (e non solo) se ne sono lette di tutte i colori contro Papa Francesco.
Riempito di offese e di volgarità da tanti di quei cattolici che si stracciavano le vesti di fronte alle offese scritte sul profilo twitter di Papa Benedetto XVI.
Come cambia in fretta il vento !
Tra i fiumi di accuse , a stento si riesce a intravedere qualche ragionevole critica verso Papa Bergoglio.
Lo si accusa di aver osteggiato il Motu Proprio "Summorum Pontificum" di Papa Benedetto XVI , ma oltre qualche vaga accusa , non si legge da nessuna parte una esplicita critica del Cardinal Bergoglio al motu proprio , come invece il Cardinal Martini , vari cardinali francesi e tanti vescovi europei hanno fatto .
Solo il tempo saprà dire se il Papa , abolirà la possibilità offerta da Benedetto XVI di celebrare la messa in forma straordinaria.
Lo si accusa di aver , "tradito la tradizione" .
Inevitabilmente ci si chiede , cosa è la tradizione ? Non voglio qui rispolverare "antiche" frasi ad effetto su questo tema come quella del celebre saggio di Padre Congar " La tradition et les traditions" . Non voglio dire che ci sono tradizioni minori , di tradizione ce ne è una , quella apostolica , le altre sono usanze .
Che il Papa rinunci a delle usanze è logicamente ammissibile , che il Papa rinunci alla tradizione è inammissibile !
Il comportamento di sdegno dei vari tradizionalisti è comprensibile, il fatto che il Papa si sia presentato dalla loggia principale di S.Pietro con la sola talare e non con la mozzetta e la stola , è in effetti qualcosa di traumatizzante !
Ma criticarlo per questo è da superficiali , è infatti palese che i Papi nella storia abbiano rinunciato a delle usanze ,spesso per introdurne di altre , così come Paolo VI rinunciò alla tiara , Giovanni Paolo I rinunciò alla sedia gestatoria e così come Benedetto XVI riportò la mitra episcopale nel suo stemma pontificale abolendo il "triregno" (pensiamo anche alla abolizione del titolo "Patriarca di occidente" tra i vari titoli del Papa) , eppure non mi sembra di ascoltare dei tradizionalisti criticare Benedetto XVI , Paolo VI o Giovanni Paolo I per queste ragioni .
La disobbedienza dei tradizionalisti li rende simili ai preti austriaci o ai protestanti , che antepongono la loro personale (presunta) coscienza all'obbedienza a Dio e al Magistero della Chiesa.
Continuare a chiamare Benedetto XVI "il nostro Papa attuale" è il gesto più ottuso che un cattolico possa concepire , ancora più ottuso(ed ipocrita) per quei cattolici che per anni , hanno richiamato la coscienza del cattolicesimo ai grandi valori della tradizione cattolica , tradizione in cui spicca certamente l'obbedienza.
Dubitare della veridicità dell'elezione di Papa Francesco , celarsi dietro antichi giochetti tra "Papi ed anti Papi" , non è fare un favore alla tradizione , alla Verità o alla Chiesa , ma è tradire quella Verità e quella Chiesa che sempre è stata madre e maestra .
Spesso si crede che l'obbedienza al Papa sia dovuta quando i suoi provvedimenti siano sotto il "manto" dell'infallibilità e che quindi esista un Papa fallibile e al contempo infallibile , la Chiesa insegna nel catechismo che
892. il Collegio dei Vescovi..... e Il Vescovo di Roma , Pastore di tutta la Chiesa ,quando , pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in maniera definitiva propongono nell'esercizio del Magistero originario un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in maniera di fede e di costumi . A questo insegnamento ordinario io fedeli devono aderire col religioso ossequio dello spirito che pur distinguendosi dall'ossequio della fede tuttavia ne è il prolungamento
L'obbedienza al Papa e ai Vescovi spetta anche quando non c'è un pronunciamento definitivo su un tema , così come quando il Papa utilizza la talare e non la mozzetta , oppure quando mette un "tavolino" nella Sistina per celebrare messa con i cardinali . Oppure se si vuole essere poco intelligenti possiamo credere in un disturbo "bipolare spirituale" del Romano Pontefice che può passare dall'infallibilità all'eresia in meno di un secondo.
Altri si sono scandalizzati perchè non ha cantato "secondo la tradizione" (tradizione=usanza) la benedizione Urbi et Orbi , anche qui lo stracciarsi le vesti è stato fragoroso , ma come al solito è stato superficiale .
Il Papa ,come ben si sa , ha un solo polmone e giustamente tra l'ansia e il canto in mondovisione non può rischiare di andare in ipossia per fare contenti i tradizionalisti o la cosiddetta tradizione .
Ha quindi optato per una scelta "di buon senso" , dettata dal criterio evangelico de "il Sabato è per l'uomo non l'uomo per il Sabato" (Sabbatum propter hominem factum est, et non homo propter sabbatum).
Veniamo alla "Missa pro Ecclesia" celebrata nella Sistina .
C'è da notare che nel "sottobosco tradizionalista" si sono scatenate le critiche banali , addirittura il Papa è stato accusato di vedere Gesù come un ebreo , perchè ha richiamato alla contemplazione di Cristo crocifisso.
Per gli eruditi "dottori della Legge" , il Papa infatti avrebbe dovuto far riferimento al Cristo risorto e non al crocifisso , perchè per i cristiani Cristo è risorto .
Domanda : per i cristiani Cristo non è anche crocifisso , la croce non ha senso ? Ha senso solo per gli ebrei ?
Il buon Papa Francesco ha richiamato la contemplazione di Cristo crocifisso per due ragioni:
- Prima di tutto per una ragione "ontologica", essendo gesuita ha "nel DNA" l'idea che la contemplazione di Cristo crocifisso sia fondamentale (contemplazione centrale nel cammino degli esercizi Spirituali non solo della prima settimana ma anche della seconda , terza e quarta).
- La seconda ragione è perchè il Papa stava parlando di croce , del rapporto tra croce e cristiani e quindi inevitabilmente non si poteva prescindere in una tale omelia dalla contemplazione di Cristo crocifisso.
Risulta incomprensibile come , agli occhi di un cristiano possa suonare male l'invito di un Papa alla contemplazione della croce .
Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi, Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore.
Quod erat demonstrandum , la Croce è uno scandalo , Gesù crocifisso è uno scandalo e non per i giudei ma anche per i cristiani , Papa Francesco ha pienamente ragione e queste reazioni isteriche del mondo cattolico dimostrano che effettivamente qualcosa non va come dovrebbe andare nella nostra fede.
Riflettiamo sulla croce , contempliamo la croce , non i merletti !